.

.

lunedì 29 maggio 2023

KEN SHO A FUBINE 2023

Domenica 28 maggio: seconda edizione del Trofeo del Monferrato, che è andata meglio, ma molto meglio dell'anno passato. Decuplicata la partecipazione (10 iscritti Ken Sho contro 1 dell'anno passato), clima ottimale sia come meteo (caldo e sole) che come agonismo (disteso e sereno).

La gara, alla seconda edizione, è diventata già un classico per il quale vanno tanti complimenti agli organizzatori. Soprattutto, come dicevo, per la sportività trasmessa a tutti i partecipanti, che si sono goduti il piacere e il divertimento di confrontarsi in amicizia.

Questo fa bene a tutti i ragazzi, e ha fatto bene ai nostri: dopo lo stop quasi totale 2020-2021, un nuovo bellissimo gruppo sta crescendo e si sta cementando grazie a queste occasioni. Le immagini random che seguono mostrano bene sia le belle prove effettuate, sia i bei risultati ottenuti, sia l'unione dimostrata durante la giornata: altri commenti non ne servono.

Continuate così, che state andando forte!!!

























mercoledì 24 maggio 2023

Giovani agonisti (e non agonisti) crescono

Perché la nostra gara è più seria di quello che sembra.

Non è per caso che la nostra gara sociale (intersociale, quando si riesce) si chiama "Festa di Primavera". Per i più giovani, lo sport dovrebbe essere sempre essere una festa e un gioco.
Nel quale gioco rientra ovviamente anche la competizione, ben prima di trasformarsi in agonismo vero e proprio.

Spesso si pensa - lo pensano anche diversi allenatori - che per preparare l'allievo a una gara basti lavorare sulla preparazione tecnica e atletica; mentale, al limite.
Cioè: ti insegno quello che devi fare, ti carico e ti butto nella mischia.

Ma per gareggiare occorre anche qualcosa di molto più importante e basilare.
Occorre saper vedere la gara come quello che unisce me e il mio avversario, non come quello che ci divide. Stessa passione, stesso impegno, condivisione della stessa esperienza.
Occorre saper distinguere tra me e il mio risultato: se uno è negativo, non vuol dire che lo siamo entrambi (e viceversa).
Occorre avere la fiducia che si può imparare dalle proprie esperienze e migliorarsi.
Tutto ciò è l'aspetto educativo delle competizioni.

Eppure questi concetti fondamentali sono relegati - quando va bene - a qualche discorso di circostanza o a qualche proclama sul social di turno, immancabilmente pieno di "like".
Chiacchiere su cui sono tutti d'accordo; ma che stanno a zero, soprattutto quando i comportamenti dicono ben altra cosa.
Quando nei palazzetti e sui campi da gioco vediamo ragazzini che piangono, solo per essere arrivati secondi invece che primi;
quando vediamo allenatori che urlano e si infuriano per un errore del proprio atleta;
quando vediamo pubblico e famiglie che contestano i risultati, magari litigando tra loro e con gli arbitri;
quando vediamo le medaglie del Trofeo dell'Oratorio pubblicizzate a tutta pagina sui siti o sui giornali locali;
quando vediamo bambini che si sentono male prima della gara, per la tensione nervosa;
quando vediamo offrire sul web le consulenze di "mental coach" per gestire lo stress o i problemi psicologici di piccoli sportivi di dieci-dodici anni...
(cose che tutti abbiamo visto almeno una volta)
...significa che qualcosa è andato irrimediabilmente storto.

La sportività, la serenità e la fiducia in sé stessi non sono scontate; non arrivano in automatico con la quota di iscrizione; non sono su un foglietto istruzioni, che basta leggere e ripetere prima di iniziare l'allenamento.
Vanno costruite nel tempo e con i giusti comportamenti. Con l'esempio. Con attività concrete e adeguate: come si fa con la preparazione motoria, fisica, tecnica.
La chiamerei "educazione all'agonismo": si può trovare un termine migliore, ma al momento non mi viene.

Il Karate moderno, come dicevo, nasce in Giappone espressamente come attività educativa, per insegnare a diventare padroni - io preferisco dire amici - del proprio corpo e della propria mente. Quindi non è nato come uno sport; ma oggi ha un lato sportivo che è preponderante, e anche in questo mette grande attenzione alla formazione a 360 gradi dei suoi atleti.

La nostra gara sociale, con la sua formula particolare e nel suo piccolo, è appunto una delle attività mirate alla crescita equilibrata dei ragazzi.
Favorisce l'unione tra i partecipanti, il coinvolgimento di tutti allo stesso modo, la possibilità di riprovarci in caso di sconfitta; stimola l'impegno e l'agonismo, ma allo stesso tempo sdrammatizza la competizione e il risultato. Chi è stato con noi domenica lo ha sperimentato in prima persona.

Sono queste sensazioni positive che permetteranno ai futuri agonisti di gestire positivamente i livelli di impegno sempre più alti (si spera) richiesti dalle competizioni.
E a chi continuerà a fare karate per il piacere di stare bene con sé stesso e assieme ai compagni, daranno stimolo a continuare con lo stesso entusiasmo.
Quello che abbiamo avuto domenica e che avremo nelle prossime occasioni insieme.

martedì 23 maggio 2023

Festa di Primavera 2023

 E dopo tanti anni, una pandemia e diverse sciagure, domenica 21 maggio al Palavirgilio di Stresa (palestra delle scuole, ma chiamata così suona meglio) siamo tornati a svolgere la Festa di Primavera, manifestazione che abbiamo solo noi...

Diciamo che è stata una festa in formato ridotto, sia per le comunioni e gli impegni che hanno bloccato molti ragazzi, sia per i disastri alluvionali che stanno affliggendo luoghi e persone a noi vicini. Ma è stato importante farla per molti motivi.

Uno, perché siamo ripartiti a offrire ai nostri ragazzi - soprattutto ai più giovani - dei bei momenti di confronto, di divertimento e di socializzazione pensati a loro misura, e non sul modello agonistico degli adulti: attività sportiva come gioco, la base indispensabile per costruire ogni percorso futuro.

Due, perché abbiamo ricostruito un bel gruppo con le famiglie, in cui tutti sono parte attiva ed entusiasta. La giornata è riuscita benissimo per merito vostro, e non finirò mai di ringraziarvi... anche perché con lo staff che stiamo mettendo insieme, questo è solo l'inizio.

Tre, perché come avete visto siamo riusciti a essere utili alle famiglie dell'Emilia-Romagna in questi brutti momenti, per quello che potevamo: anche per questo non posso che ringraziare chi ha contribuito.

I complimenti vanno all'ottimo staff che ha messo braccia, automezzi, attrezzature, mobilio e generi di conforto per le attività di trasporto, montaggio/smontaggio, buffet e pulizie; ai ragazzi del corso grandi, bravissimi coach di cui il maestro è sempre più orgoglioso; a tutti i giovanissimi atleti che hanno acceso la gara con il loro entusiasmo. A tutti dedico queste immagini, anch'esse merito di chi tra voi le ha scattate.