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mercoledì 28 novembre 2012

Torino e non solo

Anticipo qui un calendario senza date, perchè comunicazioni ufficiali ancora non se ne vedono. I piani però sono questi:

- a dicembre (quasi certamente ultima lezione di venerdì 21): festa di Natale, chiassosa e golosa;
- febbraio: tutti a Torino per la kermesse regionale Fesik (campionati regionali);
- marzo-aprile: gita-weekend per famiglie per la competizione nazionale Fesik bambini,
                         gita-weekend per atleti per i campionati nazionali Cadetti/Juniores/Seniores;
- date ancora da comunicare: stages tecnici per cinture marroni e nere;
- date da decidere: una o due gare per i ragazzi e contestuale gita (a scelta tra Torino, Desio, Casale Monferrato, varie ed eventuali);
- maggio: nostra gara a Stresa, l'unica e inimitabile;
- fine maggio-inizio giugno: esami di cintura e gran festa finale.

Come vedete, carne al fuoco ce n'è: scegliete i vostri pezzi e cominciate a prepararvi spiritualmente.
Ci aggiorniamo man mano che le cose si definiscono.

Torino 2013: prima chiamata


Ne abbiamo cominciato a parlare le scorse settimane, ed ora è giunto il momento di procedere.
Il Campionato Regionale è una bella occasione per incontrarsi con tantissimi altri componenti della nostra organizzazione (la FESIK) con un minimo impegno di tempo e di denaro.
Non va considerato come una manifestazione strettamente agonistica, non vale come qualificazione alle gare nazionali, è aperto a tutte le fasce d'età e livelli di esperienza. E' piuttosto una giornata di festa, unica in tutto l'anno sportivo, in cui i ragazzi della nostra scuola e le loro famiglie possono vivere un'esperienza comune, esibirsi e confrontarsi con i ragazzi di tutte le altre palestre del Piemonte. I risultati e le classifiche sono l'ultima cosa in ordine di importanza e sono la scusa per stare insieme, non il contrario.
Si tratta quindi di organizzare questa giornata come si deve, e se ci mettiamo di buzzo buono, quest'anno facciamo un figurone! Abbiamo le tute, abbiamo gli striscioni, avremo pure le bandiere, e visto il nostro numero possiamo riempire anche due pullman e una buona fetta di palazzetto.
Che altro ci serve?
- una riserva di generi di conforto, cuscini e quant'altro possa servire a trascorrere in comodità e allegria la lunga giornata nel palazzetto;
- una task force che organizzi il traffico dei ragazzi, degli accompagnatori, e naturalmente il supporto: dal nostro settore dovranno partire a raffica incitamenti e applausi all'esibizione di ognuno dei nostri ragazzi;
- un gruppo di atleti "grandi" che aiutino e accompagnino i più piccoli;
- un gruppone di atleti "piccoli" che, finita la loro gara, facciano un tifo indiavolato per i "grandi" che li hanno accompagnati;
- idee a piacimento per l'animazione sugli spalti, tenendo conto che il nostro regolamento non permette tamburi, fumogeni e cose simili;
- qualche fotografo e cameramen, per immortalare l'evento.
Secondo me, se aderiamo numerosi e ci organizziamo per tempo, stavolta viene bene.
Non conosciamo ancora la data, ma dobbiamo attivarci ora perchè la manifestazione si svolgerà entro febbraio: la prima cosa che serve è una lista dei partecipanti, soprattutto dei bimbi e ragazzi che si lanciano nel kata sincronizzato a squadre, così ci prepariamo. Serve anche la lista di chi si esibirà nella prova di gioco-combattimento, così da procurare tutte le necessarie protezioni. I giovani in età di agonismo (anno di nascita 1998 e precedenti) devono scegliere la o le specialità in cui vogliono cimentarsi. Dopodichè, c'è solo da provare, provare, provare.
Faremo poi riunioni mirate con lo "staff" per organizzare a puntino tutti gli altri aspetti.
Pronti-via, allora!

martedì 27 novembre 2012

Il NOSTRO calendario

ATTENZIONE
Sta girando in questi giorni il foglio-prenotazioni per il PRIMO calendario personalizzato "Ken Sho", anno 2013, in allestimento grazie al lavoro del nostro formidabile staff.
Invito tutti a lasciare quanto prima il loro nome per non lasciarsi sfuggire questo gadget, che in futuro avrà sicuramente quotazioni altissime sul mercato dei collezionisti!

Com'è andata a finire...

Le finali non sono andate benissimo per l'Italia, ma parliamo di medaglie d'argento, poffarbacco!
Kata a squadre femminile:
Giappone http://www.youtube.com/watch?v=gGBJgr875-0&feature=related
vs. Italia http://www.youtube.com/watch?annotation_id=annotation_967245&feature=iv&src_vid=gGBJgr875-0&v=7GMHhGTptDI
poco o niente da fare.

La giapponese ha vinto anche la prova individuale: stra-to-sfe-ri-ca!
http://www.youtube.com/watch?v=ryImS6x2yDc&feature=related

Kata a squadre maschile: una finale da paura:
http://www.youtube.com/watch?v=yDNZcG6ehcE&feature=related
Il kata maschile individuale non lo reggo, per noia mortale da doppio Suparimpei, scusate.

Nel kumite, la Francia è riuscita a portarsi a casa "qualche" titolo: ha vinto sia la squadra maschile
http://www.youtube.com/watch?v=MjNyOaZDAQY
che la femminile (non trovo video).
E poi, non so quanti ori individuali... primo posto nel medagliere davanti al Giappone, e te pareva!
Comunque, terza l'Italia (con ancora 1 argento nel kumite femminile, 1 bronzo nel maschile).
http://www.karatemagazine.it/modules/news/article.php?storyid=703

La bravissima atleta che ha vinto l'argento:
http://www.youtube.com/watch?v=UkmWM-s_a7s
...E io che pensavo di parlare male il Francese!!!!!!!

lunedì 26 novembre 2012

K E N S H O à B E R C Y

Allora eccoci qua, a raccontare della nostra "gita di istruzione" a Parigi e al Campionato Mondiale di Karate WKF.
A caldo non è facile, c'è troppo da scrivere e non si sa da dove cominciare: quindi parto dalle conclusioni.
Frequento pasticcerie da anni e anni, ma ciambelle riuscite con un così bel buco ne ho viste poche. La gara, lo spettacolo, la città, il viaggio, il soggiorno, la compagnia (per non parlare del cibo)! Magari sbaglio, ma scommetterei che un evento così non ci sia mai stato da che esiste il karate, e sono veramente contento che i "miei" ragazzi abbiano avuto il privilegio di prendervi parte. Dopo tanti anni in palestra sotto le mie grinfie, se lo meritavano tutto.
Ma proviamo ad andare con ordine...

Giovedì
Partiti puntualissimi e senza intoppi a parte Lorenzo, che è stato trattenuto ai cancelli dall'Antiterrorismo rischiando di rimanere a terra. Ma un paio di telefonate in alto loco hanno sbloccato la situazione, e quindi si è imbarcato pure lui. Dopo un viaggio spettacolare sopra un mare di nuvole, uno sbarco un po' più nebbioso (ma con il sole nell'animo) e una breve fase di orientamento, abbiamo agevolmente raggiunto il nostro hotel: posizione centrale, posto tranquillo, locale tipico, con vista sui tetti di Parigi, ambiente intimo e raccolto; soprattutto raccolto, proprio per una questione di cubatura edilizia!
Uno spuntino al volo saccheggiando una brasserie, e ci siamo fiondati al palazzetto.
Oddìo... "palazzetto" suona come una bestemmia, per il Palais Omnisport de Bercy: una collina tronco-piramidale di vetro, metallo ed erba rasata all'inglese, che lo ricopre interamente; superata la hall e la galleria esterna strapiena di stand e punti di ristoro, e varcate le porte di sicurezza, ci siamo affacciati su una voragine rossa e blu stracolma di gente multicolore; praticamente uno stadio coperto. Al fondo di questa bolgia, in una perfetta scenografia, si avvicendavano gli atleti, accompagnati (ingresso e uscita) da una intera orchestra, ripresi su quattro mega-schermi sia in diretta che in replay, e commentati da uno speaker-animatore (animatore soprattutto del tifo per i padroni di casa, ma si sa come sono i nostri cugini francesi...).
Sulla gara non mi dilungo, altrimenti facciamo notte. Dico solo che, indipendentemente dalle federazioni e dai regolamenti in cui purtroppo è frammentato il karate mondiale, abbiamo assistito ad un grande spettacolo sportivo, organizzato e gestito al pari degli sport più diffusi e telegenici. Del resto in Francia i praticanti sono in numero doppio rispetto all'Italia, i campioni sono famosi, i palazzetti pieni e le gare trasmesse in televisione; aggiungiamo che per la prima volta dopo quarant'anni la Francia è paese organizzatore, che la manifestazione doveva essere la credenziale per l'ammissione del Karate alle prossime Olimpiadi, e capiamo che razza di macchina organizzativa sia stata messa in moto.
Il livello degli atleti era poi qualcosa di spaventoso. I video parlano da soli, ma assistere dal vivo è davvero un'altra cosa. E giovedì, per gradire, abbiamo assistito sia alle performance di kumite (individuale) che di kata (a squadre), incitando per quel che potevamo i nostri connazionali. Al termine della giornata, Cristina - dopo tanto urlare - ha perso completamente la voce; Silvia e Luca purtroppo no.
Già alla prima sera siamo usciti da Bercy completamente ubriachi. Epperò abbiamo avuto le energie per una cena-degustazione a base di specialità orientali in un bel localino (sempre inteso come cubatura), che ha lasciato il segno! A seguire, strafogamento di gaufres e crèpes dolci al Quartiere Latino, poi tutti a dormire (per modo di dire, si intende).

Venerdì
Sveglia (sempre per modo di dire) di buon'ora, colazione con quei sette-otto croissant/pain au chocolat a testa, e ritorno a Bercy.
Oggi, torneo di kumite a squadre e clima incandescente, soprattutto quando entravano in campo i transalpini. Nove ore filate di combattimenti e numeri da circo: gambe e piedi come molle, pugni fulminanti, calci girati e rigirati in maniera inverosimile, proiezioni e atterramenti da vertigine; e tanto, tanto tifo a scandire le azioni più belle. Davvero non ci si poteva distrarre un attimo; solo per brevi intervalli ci si alzava a turno per restituire al posteriore la sua forma naturale, rifocillarsi e fotografare qualche campione, poi si tornava in postazione.
Altre due cose mi hanno favorevolmente colpito.
La prima è stata la sportività. Il karate è sport "soggettivo", nel senso che la vittoria dipende totalmente dal giudizio di un arbitro: difatti alcuni giudizi sono stati obiettivamente molto controversi. Eppure, a parte l'iniziale disappunto, e nonostante un titolo mondiale in palio, non ho visto nessun episodio di contestazione nè dagli atleti, nè dagli allenatori, nè dal pubblico: una bella lezione verso molti altri sport, ma anche e soprattutto verso qualche "nostra" garetta di bambini, dove non sempre vedo la stessa serenità... meditiamo.
La seconda è stata l'atmosfera: gli atleti e il pubblico di tutte le nazioni erano a stretto contatto, sia sugli spalti che negli spazi esterni; le foto che abbiamo fatto lo testimoniano. Tant'è vero che pare Silvia abbia fatto colpo su qualche atleta di non so quale nazione mediorientale - ma non so se posso scriverlo, non vorrei allarmare i genitori.
Per darvi un'idea del mescolamento, vi dico che alla cerimonia di apertura del pomeriggio hanno sfilato ben 116 nazioni, record assoluto per il karate, ma cifra da capogiro anche in ambito "all-sport". Bellissima sfilata, suggestivo spettacolo con acrobazie aeree, giochi di luce e musica dal vivo, che hanno chiuso la fase eliminatoria e introdotto alle finali del sabato e della domenica. Per le quali non avevamo i biglietti (esauriti sin dalla primavera), perciò per noi si è trattato di una cerimonia di chiusura... ma direi che ci è bastato anche così.
Al termine della giornata e dell'acquisto dei gadget, di corsa all'Hard Rock Cafe per cena, come richiesto discretamente da Luca a partire da giovedì mattina, a intervalli regolari di circa 40 secondi. Però - onore al merito - ne valeva la pena, siamo tornati in albergo satolli e contenti: fine seconda giornata e inizio seconda nottata...

Sabato
Giornata del turista, graziati dal tempo coperto ma non freddo nè piovoso.
Ovviamente, gran traversata di Parigi rigorosamente a piedi. Devo dire che, nonostante le poche mezz'ore di sonno e i chilometri macinati, gli atleti del Ken Sho si sono lamentati con dignità, stramazzando al suolo solo ogni due-tre semafori: si vede che praticano un'arte marziale. A Marta e Ivano (con solo qualche minima oscillazione dalla verticale) la palma degli impassibili, rispettivamente categoria femminile e maschile.
Altra cosa da dire: ormai i Giapponesi ci fanno un baffo, non solo nel karate ma anche nel turismo! In una sola giornata siamo riusciti a vedere quasi tutti i musei e i monumenti di Parigi: Louvre, Tour Eiffel, Ecole militaire Hotel des Invalides, Arc de Triomphe, Centre Pompidou, Operà, Notre Dame, Tour St. Jacques, Palais Royale, Conciergerie, Sacre Coeur, Tour Montparnasse... tutti da fuori naturalmente, così si risparmia tempo e denaro. Peccato per il museo della brugola, ma la metro era chiusa.
L'unico biglietto di ingresso che abbiamo pagato è stato per la grande ruota panoramica di Place de la Concorde, così tutto ciò che non avevamo visto da vicino l'abbiamo scannerizzato dall'alto e buonanotte.
Alla sera, cena favolosa a base di crepes in zona Montmartre, ai piedi della basilica, in un posticino che possiamo mettere al top dei locali indimenticabili. In privato, a richiesta posso fornire l'indirizzo e un breve corso di formazione tecnico e psicologico sull'utilizzo della toilette.

Domenica
Giornata finalmente serena, anche se ventosa. Colazione in centro, in posto di una certa classe, nel quale abbiamo lasciato tutto ciò che abbiamo risparmiato tirando la cinghia nei giorni precedenti. Dopodichè mattinata shopping e souvenirs. Per volume di acquisti, Sharon la spunta su Silvia per una torre eiffel (portachiavi) di differenza.
Breve visita ai giardini del Louvre e alla adiacente chiesa di St. Germain, dove - mentre le cyborg Chiara, Marta e Cristina fotografavano pilastro per pilastro - tutti gli altri si sono accasciati in religioso silenzio sugli inginocchiatoi. Infine, ultimo frugale spuntino e via verso l'aeroporto. La Ville Lumière ci ha salutato al decollo, mostrandosi in tutto lo splendore della sua tela luminosa. Non so però chi l'abbia apprezzata, perchè appena preso posto sull'aereo, la truppa si è addormentata di schianto.
Ultima osservazione: Alessandro questa volta non ha dimenticato nulla, neanche un ticket del metrò. Da quando è Allenatore II Dan non perde un colpo, il ragazzo.

Lunedì
Col primo tragico risveglio post-gita finisce la cronaca. Ditemi se ho tralasciato qualche dettaglio importante.
A questo punto, e qui mi rivolgo ai "giovani", sorgono due problemi:
- problema uno, da un lato sarà dura tornare al tran tran della nostra palestra dopo aver visto quello che abbiamo visto. D'altra parte, questo è anche un bello stimolo per andare avanti, e capire che volendo c'è un sacco di strada (e di strade) da percorrere, anche dopo la famosa "cintura nera";
- problema due, adesso che vi ho abituati troppo bene, soprattutto come vitto e alloggio, sarà dura trovare altre gite all'altezza. Ci saranno sicuramente altre occasioni, e ormai avete capito che vi porterei anche in capo al mondo, se c'è il motivo giusto. Ma con calma e gesso: ora per un po' abbiamo da fare in palestra.

L

PS1: mi scusino i puristi se non ho accentato le parole in francese, ma se stavo a cercare tutti gli accenti giusti non mi passava più.
PS2: aspetto le foto e i filmati, almeno quelli presentabili.

domenica 25 novembre 2012

Siamo tornati!

Non ci sono parole...

...per ora; perchè tra poco ne arriveranno a fiumi, assieme alle immagini, i risultati, i retroscena e quant'altro.
Siamo rientrati da pochissimo e riesco a dire solo che è stata una formidabile esperienza e un fantastico spettacolo, forse irripetibile. Però non volevo andarmene a nanna senza un grande saluto a tutti i ragazzi.

P.S., per la serie "com'è andata a finire"...ho trovato questo.
http://www.youtube.com/watch?v=2DHvgsUdnYg

Ciao, giovani!

mercoledì 21 novembre 2012

domenica 11 novembre 2012

Secondo Dan per Alessandro


In questo memorabile 2012, il nostro nuovo allenatore Alessandro Gandini ha fatto Bingo, e oggi a Torino è stato promosso al grado di secondo Dan: con ciò diventando il più gallonato componente del Ken Sho Karate Stresa in circolazione (escluso ovviamente il Maestro).
Bravo, bravissimo, e complimenti per la carriera - appena all'inizio, peraltro.
A breve ulteriori immagini e dettagli!!
Ad esempio, vi segnalo che il sito www.fesikpiemonte.org ha inserito un bel resoconto dello stage con tanto di fotografie.
Luca