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domenica 19 maggio 2013

Pensierino della sera

Nel corso di questa settimana siamo passati attraverso le due giornate di Stresa e di Casale, le ultime della stagione. Faccio un piccolo spot di pubblicità comparativa, partendo dalle quattro chiacchiere che ci siamo fatti con chi era presente.
Non è un paragone con il torneo "Karate Planet" in sè, che è uno dei meglio organizzati sulla piazza, ma un confronto tra i due tipi di manifestazioni.

Mi risulta che la Festa di Primavera che abbiamo svolto a Stresa gli ultimi due anni in modalità "alternativa" - per quanto sia una cosa alla buona e organizzata senza troppe pretese - sia apprezzata praticamente da tutti i partecipanti, anche se (o anche perchè) "non è proprio una vera gara"; e così la vediamo un po' tutti.
Ora, che sia abbastanza diversa dai tornei realizzati in giro per il Piemonte e per l'Italia - quelli con prove di kata e kumite, individuali e a squadre, inno nazionale, giudici in divisa, coppe e medaglie ai primi tre, classifica per società - è senza dubbio evidente. Avrei solo qualcosa da dire su quel "vera".

Mettiamola così. In parte dalle foto sul nostro blog, in parte a memoria, comincerei a valutare a colpo d'occhio il diverso atteggiamento, le espressioni stesse dei bambini e dei ragazzi durante le prove, nei due casi. Stessa intensità, ma spirito completamente diverso: quale dei due assomiglia di più al modo spontaneo di giocare per il loro divertimento e non per l'approvazione dei grandi?
Guarderei poi le facce dei maestri e a quali siano le loro (pre)occupazioni. Lo stesso farei  per i genitori, e infine per chi dirige la gara: come si rapportano con i picccoli concorrenti? Quali gesti, quale tono di voce, quale modo di fare? Qual è quello più spontaneo e quale quello più formale? E quale dei due usiamo abitualmente con loro? Quale invece è tipico del modo di interagire degli adulti?

Sono domande retoriche, ovviamente. Il fatto è che nelle gare "vere" tutto si svolge esattamente come se al centro della scena ci fosse un atleta adulto, fatto e finito, solo che invece il vero protagonista sotto i riflettori è un bambino di dieci, otto, sei anni.
Un po' come quando da piccoli  - noi vecchietti, quando i giochi elettronici non c'erano - giocavamo a fare i cowboy, o la maestra, o il negoziante, etc (escludo le professioni mediche per ragioni di fascia protetta): facevamo finta di essere grandi. Bene, ora che siamo cresciuti stiamo giocando a far  finta che loro siano grandi.

Così abbiamo onesti lavoratori che in un certo senso fanno finta di essere allenatori professionisti, parlano di preparazione dei loro atleti, di obiettivi agonistici, di prestazioni; maestri e istruttori che fanno finta di essere ufficiali di gare altrettanto professionistiche; gare della domenica che fanno finta di essere le olimpiadi, tanta è l'importanza che viene data alla posta in gioco; e (ma sì) collaboratori volontari del giornale locale che fanno finta di essere giornalisti della Gazzetta, quando riportano le gesta di Nibali al Giro d'Italia...
Esagero un po', ma è per rendere l'impressione di generale finzione che a volte mi danno le nostre gare "ufficiali" delle categorie giovanili. Sarà un'idea educativa per qualcuno, ma poi assistiamo a certe intemperanze sui campi di gara come quelle di oggi, fatte sulle spalle e sotto gli occhi di bimbi che fosse per loro vorrebbero stare lì per giocare, e qualche dubbio ci viene.

Noi al nostro Torneo abbiamo i tabelloni scritti a pennarello, i banchi prestati dalla scuola, i bicchieri avanzati dal rinfresco precedente (quelli non usati, precisiamo!); i bambini fanno casino e i genitori spesso pure, però noi siamo noi, i nostri ragazzi sono i nostri ragazzi, le sfide per gioco sono un gioco, e così via.

Quindi, chi sono quelli "veri"?

6 commenti:

  1. Ciao Luca, ci sarebbe da mettere in discussione l'intero mondo dello sport e le sue contraddizioni a voler guardare bene, sono perfettamente sulla tua linea quando parli di atteggiamenti esagerati e pressioni indescrivibili su bambinetti che hanno appena iniziato le elementari, e a salire sempre di piu' fino alla vittoria che e' quasi obbligatoria per quelli piu' grandi, se lo sport dovrebbe essere una palestra per insegnarti a stare al mondo, io metterei proprio in discussione il modo in cui un sacco di gente vede lo stare al mondo, e cioe' un prevaricare ed imporre la propria forza e capacita' sugli altri.
    L'impegno, l'applicarsi con metodo e costanza, il far crescere la propria forza di volonta' passa in secondo piano rispetto al risultato ottenuto con aggressivita' ed arroganza.....ma non per questo dobbiamo farci travolgere dal pensiero degli altri, chi condivide il tuo persiero e ritiene il tuo modo di vedere lo sport e quindi la vita, come un costante divertimento ed un crescere fisico e mentale, stara' sempre con te, e condividera' i tuoi pensieri.
    l'impegno degli adulti nelle gare del nostro sport dovrebbe essere quello di creare le migliori condizioni di "clima psicologico", di "serieta etica e professionale" ed atteggiamento positivo, che possa contribuire, proprio in anni cosi' importanti per i nostri ragazzi, a farli crescere sereni, potendo credere in futuro, ad una pulizia e serieta' nello sport che spesso potranno non trovare nella vita di tutti i giorni
    a presto
    sergio

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  2. Grazie delle belle parole.
    Ci hai preso: sicuramente in palestra IO mi devo divertire, per soffrire e far penitenza la vita offre già un ampio ventaglio di occasioni.
    Per i giovanissimi, del resto, il divertimento non è una filosofia di vita, ma proprio una esigenza "tecnica", non so come dire: il cucciolo è biologicamente programmato per imparare divertendosi, non annoiandosi o peggio stressandosi!
    In seguito arriva il momento in cui bisogna darci dentro con impegno e disciplina, se si vogliono dei risultati; ma lo si può fare al meglio se e solo se si possiede una salda motivazione e una passione stimolata da piccoli attraverso un ambiente favorevole. Questo ci racconta chiunque di mestiere si occupi dell'attività giovanile, sportiva e non.
    Per me è un'ottima notizia, perchè facendo divertire i ragazzi mi diverto pure io. Se mi avessero confermato la teoria classica che i pargoli hanno bisogno solo di ordine, disciplina e una faccia severa che glie le inculchi, probabilmente mi sarei dato al bricolage anzichè all'insegnamento.
    Poi nel nostro ambiente non tutto funziona in accordo con questi princìpi, ma nonostante qualche episodio, rispetto ad altre situazioni siamo messi ancora bene, fidati!
    Ci aggiorniamo quando sarete meno affaccendati... e nel frattempo in bocca al lupo per tutto.
    L

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  3. Si concordo, la mia esperienza personale mi ha molto spesso mostrato che a lungo andare i ragazzi, ma in generale le persone, tendono ad escludere dalla propria vita le cose che creano ansia e stress, una cosa e' impegnarsi, crescere, migliorare, onorare i propri impegni dando il massimo di se, un'altra e', arrivare a risultarti spesso anche notevoli, con una pressione mentale che in molti soggetti e' apparentemente ben tollerata, ma che nel tempo e ad un certo punto crea una vera e propria rottura con l'attivita' stessa, con l'insegnante o i genitori, portando ad un vero e proprio rifiuto......questo e' a mio avviso il grande errore da evitare, saper modulare gli impegni dei ragazzi considerando i loro "periodi" di crescita, di interesse, di entusiasmo o di noia, e' la vera grande difficolta' che se superata, portera' poi ad avere un atleta adulto e maturo che ama lo sport che pratica, e soprattutto poi a sua volta capace di insegnare in modo maturo quando arrivera' il suo turno !
    a presto Luca ciao
    sergio

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  4. Che fortuna avere un maestro così! Certo l'influenza per induzione di vicinanza lavorativa avrà in qualche modo influito credo!

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  5. "l'induzione per vicinanza" e' fondamentale e parte attiva nella formazione psicofisica di ogni individuo...sicche' almeno meta' del merito te lo dobbiamo dare "nera per caso " !!

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  6. Lui non lo dice perché è timido e riservato, ma ricordo che il grande Nerepercaso è stato l'istigatore e il creatore materiale di questo blog, basterebbe questo!

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