Che gara d'Egitto!

Non è un modo di dire, ma la sintesi della giornata agonistica di domenica. Ovvero come unire l'utile al dilettevole.
Basta noleggiare un pullman per recarsi comodamente fino a Torino a gareggiare, svolgere le proprie gare alla mattina, ed utilizzare lo stesso pullman e il resto della giornata per fare i "turisti". La meta di oggi, come da titolo, è stato lo straordinario Museo Egizio, orgoglio del capoluogo piemontese e non solo.
Non posso riportare come sia stata la visita (spero che me lo racconterete voi), ma posso dire come è stata la gara, perchè me la sono sorbita tutta, in qualità di arbitro.

E' stato un campionato regionale in tono leggermente minore, forse anche per il clima inclemente. Discreta comunque la partecipazione, con le categorie più affollate proprio per i nostri ragazzi.
A parte Nicolò Guglielmetti - bloccato da un malanno di stagione proprio prima della partenza - gli altri hanno pagato un po' il cambio di categoria tra i più grandini, un po' il lavoro "a lungo termine" fatto quest'anno, non direttamente finalizzato alle competizioni. Bravi comunque Rossana Gambuli, Mattia Manni, Riccaldo Galdini e Francesco Morandi nella prova di kata.

Discorso a parte per  Alessandro Gandini, all'esordio nella categoria juniores di kumite. A dargli il "benvenuto" tra gli under 21 ci ha pensato un cliente grande, grosso e cattivissimo! Dato che Ale non si è fatto intimorire nemmeno un po', ne è nato un combattimento al fulmicotone, con botte da orbi nel senso sportivo della parola (più o meno...). A fine gara, medaglia d'argento e titolo di vicecampione regionale: bravo davvero!

Dopo questa gara d'esordio, il prossimo appuntamento sarà l'occasione di aggiustare il tiro senza fare troppi kilometri: la Coppa Città di Gozzano (ora Trofeo Castelli Cusiani) aspetta i nostri coraggiosi; ne abbiamo già diversi che scalpitano.

Faccio ancora i complimenti a tutti per  lo spirito sereno, amichevole e positivo con cui vivete l'attività sportiva. Non mi piace la pubblicità comparativa, ma credo che abbiamo uno dei gruppi più affiatati del circondario: continuiamo così.

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