Primo messaggio dell'anno nuovo, dopo qualche bizza del blog, del server e di chi se ne occupa.
Non voglio aspettare l'arrivo delle fotografie per fare tantissimi
COMPLIMENTI a tutti i ragazzi del gruppone che ha rappresentato Stresa alla manifestazione regionale FESIK di Torino. La giornata di oggi è stata splendida, e non solo come tempo atmosferico. Il torneo è stato lunghissimo, costringendoci nel palazzetto "Le Cupole" dalle otto e trenta del mattino alle cinque e trenta del pomeriggio; ma il gruppo ha retto magnificamente bene. Parlo di tutti: ragazzi, accompagnatori, genitori!
Parto dal più piccolo, la matricola del gruppo, la cintura bianca
Luca; che ha fatto un bel kata, dei bei combattimenti e alla sua prima uscita si è divertito un sacco. Merito dei compagni più grandi che l'hanno sostenuto e incoraggiato.
A seguire, i piccoli-grandi
Marco (prima uscita anche per lui, nonostante la cintura arancione),
Nicolò (già quasi un veterano di nove anni) e
Luigi (tornato a cimentarsi con le gare dopo tanto tempo). Anche loro hanno scorrazzato tra kata e kumite, individuale e a squadre, senza tirarsi indietro di fronte a nulla e nessuno, e hanno incamerato un bel pieno di esperienza.
I prossimi tre sono già dei "ragazzi terribili" sui tatami:
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Francesco conferma tutta la sua classe solo alla terza gara, e fa capire bene dove potrebbe arrivare con un po' di lavoro in più;
- Giacomo, praticamente alla sua prima prova sui tatami di gara, aggredisce il torneo di kata (come Francesco, subito nel gruppo dei migliori) e sbanca letteralmente il torneo di Kumite a suon di calcioni al viso (
mawashi geri jodan, per la precisione). Credo abbia stabilito il record di
ippon (punti doppi) realizzati in una sola gara! Da oggi lo soprannominiamo
Superfoot come il mitico campione americano di karate degli anni 70... penso non se lo ricordino nemmeno i suoi genitori.
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Omar è il solito macina-gare e macina-prestazioni. Ha fatto suo un difficile torneo di kata, ha guidato la squadra a due belle medaglie sia nel kata che nel kumite, e ha venduto cara la pelle nel combattimento individuale in mezzo a cinture a lui superiori. Più di così oggi che poteva fare??
Sono contento anche dei più grandicelli tra i ragazzi, che si sono superati.
Jacopo ce l'ha messa tutta e poco alla volta verrà fuori per come merita.
Riccardo sta migliorando come esecuzione, ma è già anni luce davanti a tutti per l'animazione del gruppo e per come conduce la nostra "tifoseria"!!
I nostri cadetti
Cheronne e Lorenzo hanno dovuto lottare contro il logorio di ben otto ore di attesa, roba da schiantare un bue, e anche se imbrigliati dalla tensione della gara (che si allenterà col tempo e con gli incontri sostenuti), hanno fatto vedere di cosa sono capaci. Per non parlare dei senatori,
Daniela e Alessandro, che hanno gareggiato e figurato da par loro anche se impegni e acciacchi gli hanno impedito di allenarsi a sufficienza.
Quindi bravi tutti, però scusate se l'occhio si inumidisce e il petto si gonfia di orgoglio quando parlo del nostro ultimo atleta:
Sergio, il
master of the game, il più anziano e venerabile della giornata anche se si è calato gli anni di fronte al tavolo della giuria. Dopo NOVE ore di riscaldamento, ha esibito una prova di kata esempio di marziale compostezza, sotto il tifo scrosciante e colorato di tutta la nostra comitiva. Meglio di così non potevamo concludere.
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Master Sergio Gandini in tutto il suo ascetico aplomb (primo a destra). |
Se volessi far finta che è un dato agonisticamente importante, dovrei mettere in evidenza le quattro medaglie d'oro (Omar e Daniela kata, Giacomo Kumite, squadra kata Omar+Giacomo+Francesco), le cinque d'argento (squadra kata Luigi+Marco+Nicolò, squadre Kumite Omar+Giacomo+Francesco e Cheronne+Lorenzo, ancora Cheronne e Alessandro Kumite) e le due di bronzo (Luca e Lorenzo Kumite).
Ma il luccichio delle medaglie, come degli specchietti e di altri gingilli, lo vedono anche le allodole. Quello che invece abbiamo visto noi oggi, se siamo stati attenti, è il prendere fiducia e decisione da parte di ogni ragazzo, prova dopo prova; imparare qualcosa; vedere i propri limiti e superarli; sostenersi uno con l'altro; cosa che solo la competizione e altre difficoltà meno divertenti possono aiutare a fare.
Quando si torna a casa dopo giornate come queste, vissute in questa maniera, si arriva a casa cresciuti e più bravi, c'è poco da fare. Perciò, buon 2015 a tutti - che non è più un augurio ma una certezza.